sabato 5 ottobre 2013

new web site - nuovo sito internet

from october 2013 this web site will be replace with another website under construction: www.artelaide.wordpress.com
I hope you'll follow me there, too.

da ottobre 2013 questo sito internet verrà sostituito da un altro sito internet  in costruzione: www.artelaide.wordpress.com
Spero mi seguirete anche lì.



mercoledì 12 giugno 2013

Stefano Bosis



“One day, sitting down in an office I looked through the window and I looked at the clouds pass by. I suddenly understood that the time is the only thing that never returns. There was no reason anymore to look for stability, but rather to live my dream” (Stefano Bosis).

Radiant, as the energy that has within itself, such as the emotional charge which expresses to others, such as sensitivity that characterizes his character: Stefano Bosis is an artist who loves life, with its multiplicity and loves people, with all their infinite diversities, the different colors, the many feelings that manifest in a sight or a smile.
That's why Nuanda, aka not randomly chosen from this artist, in a very original and personalized way makes portraits of ordinary people, caught in a particular moment of day, and that's because he represents them successfully in the theater and TV shows who has participated as a teenager as well as in Italy, even abroad.
He’s the artist of everyday life, of the moment thet arrives and immediately runs away, of the instants which, like the clouds, to be temporary and transient, become eternal and memorable with his works.



“un giorno guardando in cielo le nuvole che passavano, ho pensato che il tempo è l’unica cosa che passa e non torna più: non c’è nessuna ragione per cercare la stabilità, ma piuttosto vivere per realizzare i propri sogni” (Stefano Bosis).

Radioso, come l’energia che ha dentro di sè, come la carica emotiva che esprime agli altri, come la sensibilità che contraddistingue il suo modo di essere: Stefano Bosis è un artista che ama la vita, con le sue molteplicità…ed ama le persone, con tutte le loro diversità infinite, gli svariati colori, gli innumerevoli sentimenti che si manifestano in uno sguardo o in un sorriso.
Ecco perché Nuanda, nome d’arte non casualmente scelto da quest'artista, ritrae in maniera alquanto originale e personalizzata, i volti della gente comune, colta in un momento particolare della giornata, ed ecco perché riesce con altrettanto successo a rappresentarle negli spettacoli teatrali e televisivi a cui ha partecipato sin da adolescente oltre che in Italia, anche all’estero.
È l’artista della quotidianeità, del momento che arriva e subito dopo fugge via, degli attimi che, come le nuvole, da temporanei e transitori, diventano eterni e memorabili, grazie alle sue opere.

Adelaide De Martino







venerdì 31 maggio 2013

Friendship



Cullandomi nella piacevole tranquillità della mia città natale, vorrei dedicare questo post all’Amicizia, in particolare alle amiche che conosco da più tempo e che soprattutto mi conoscono da più tempo di tutti, forse anche meglio della mia famiglia e con cui ho condiviso le più belle risate, le gioie, ma anche i dolori e le lacrime.

A loro, che mi hanno sempre amato ed accettato per quella che sono, con i miei difetti, i miei pregi, le mie mancanze, le mie distrazioni, ma anche le mie spontanee e sincere dimostrazioni d’affetto, incondizionate, senza doppi fini, perché lo sanno che non sono capace di averne.

A loro, che mi sono vicinissime anke se sono lontane…anke se io sono lontana, fisicamente o mentalmente, ma mai col cuore.

A loro, i cui sentimenti restano uguali ed immutati con gli anni che passano, corrono e volano via, lasciando il ricordo degli indimenticabili momenti vissuti insieme.

A loro, che a differenza di tante altre persone, non sono mai pronte a giudicare, criticare, accusare per ogni minimo errore o sbaglio…perché si sa, sbagliare è umano.

E non vedono il male in ogni respiro, frase detta o gesto fatto.

A loro, che non pretendono né rinfacciano nulla, ma accettano col cuore e di buon grado tutto quello che liberamente e spontaneamente riesco ad offrire, anche nei limiti.

E lo stesso vale per me nei loro confronti.

A loro, che da sempre sono lì, ad ascoltare in silenzio o usare la parola giusta, consolatrice, consigliera o di benevolo rimprovero, per costruire insieme qualcosa che niente e nessuno distruggerà mai:

la nostra Amicizia.


domenica 12 maggio 2013

Gli Ossimori del Vivere, di Irene Lucia Vanelli




Le contrapposizioni e l’incompatibilità di elementi della nostra vita che apparentemente possono sembrare lontani e diamentralmente opposti ma che in realtà, messi vicini, non solo consentono di scoprire affinità e legami precedentemente sconosciuti, ma che riescono anche e soprattutto a trasmettere in maniera incisiva sensazioni forti, lasciando un segno profondo: questo è l’input artistico de Gli Ossimori del Vivere, il ciclo di lavori di Irene Lucia Vanelli, inaugurato in primis a Milano dall’11 al 12 maggio con MostraMi ( http://www.mostra-mi.it/main/ ), evento culturale ed artistico oggi alla sua 6^edizione con la tematica sociale della violenza sulle donne.

4 donne, 4 manichini, ognuno diverso dall’altro per forma, materiale usato ed impatto visivo ma tutti contemporaneamente capaci di trasmettere la forza creativa dell’artista, allestiti in modo da rappresentare 4 attrici di uno spettacolo teatrale, pronte sul palcoscenico a rappresentare la vita stessa, con le sue vicende ed i sentimenti che spesso la travolgono: Libertà, Fragilità, Amitiè, Lieben.

Libertà

Vive in questa scultura la contrapposizione tra il sentimento di Libertà che anima spesso segretamente ogni donna ed i vincoli sociali a cui il più delle volte la donna stessa è soggetta: un fil di ferro le ricopre la bocca, un lungo chiodo infilzato la rende del tutto cieca ad un occhio, un’infinità di spilli, penetrandole la carne in ogni punto del corpo, le impediscono qualunque tipo di movimento, così come le bende, alcune stracciate, segno di lotta, una lotta che per fortuna continua: nonostante la sovente inevitabile costrizione sociale al mutismo, alla cecità ed all’immobilità fisica, la donna di questa scultura non smette di pensare e sognare in maniera del tutto libera da forzature e vincoli.

Fragilità

Per la sua forma questo manichino potrebbe rappresentare una donna del 700, con l’abito largo e pomposo, probabilmente di nobile stirpe, ma osservandola in profondità e nel dettaglio s’intravedono particolari come l’elmetto, la corazza fatta di cemento, le catene ed il ferro spinato, tipico degli ambienti militari, ossidato dall’artista per renderlo più realistico: una donna guerriera, quindi, combattiva, che porta con sè il peso delle sue fatiche, magari quelle quotidiane, trascinate con forza attraverso le rotelle che sono alla base della scultura intitolata ossimoricamnete Fragilità.

Amitiè

Richiamando una vicenda della sua vita personale, l’artista vuole rappresentare in questa scultura l’amicizia purtroppo pugnalata alle spalle. Tra i vari manichini che Irene Lucia Vanelli si diverte a cercare e a scegliere, ognuno peculiare per forma, posa e materiali usati, questo è uno dei più semplici, proprio per raffigurare il sentimento spontaneo dell’amicizia, nella sua nudità, a volte tristemente e crudelmente tradita, proprio nel momento in cui non esistono difese.

Lieben

Anche in quest’ultima scultura si nota la contrapposizione tra l’immagine di una donna gentile, graziosa, dall’abito elegante, la coroncina, immersa probabilmente in un ambiente bucolico richiamato da fiorellini e uccelli alla base del manichino in ferro battuto (bruciato con catrame e carta) e la figura antiteticamente cruenta del cuore trafitto da lunghi spilli, incisivi, che esprimono sofferenza, fisica e probabilmente morale: forse un’adolescente dal cuore trafitto al suo primo debutto in società?

Gli Ossimori del Vivere:

4 sculture, 4 donne che inevitabilmente, ognuna a modo suo, rappresentano i vari volti e le varie contraddizioni che caratterizzano (s)fortunatamente ogni donna.

Adelaide De Martino

martedì 2 aprile 2013

MostraMi Milano - Il ruolo della donna - maggio 2013

http://www.mostra-mi.it/main/?page_id=4768



Ecco il tema del prossimo evento organizzato a maggio da MostraMi Milano: la donna quale elemento propulsore di nuovi equilibri e creazione di nuove risorse.

Nulla di più insito nella stessa natura femminile, se pensiamo al fatto che ogni donna ha la possibilità di mettere al mondo una vita umana, un nuovo fanciullo che vedrà la luce del giorno ed in futuro entrerà a far parte della società adulta con la possibilità di apportarvi un contributo.

La Mamma è la prima figura di donna a cui penso, pensando alla vita. E' colei che per nove mesi porta in grembo un essere umano, fa nascere e crescere i figli, trasformandoli, quando riesce nella sua opera (d'arte?), in uomini o donne degni di questi nomi per virtù e valore.

Maria, la madre di Gesù, secondo la Bibbia, ha lasciato ad esempio suo figlio libero di predicare al mondo intero la religione cattolica, rinunciando lei stessa ad una vita qualunque. Credenti o non credenti, è innegabile il ruolo rivoluzionario che ha avuto Gesù Cristo nella storia del mondo, grazie soprattutto alla madre Maria che ha saputo ed ha voluto appoggiarlo.

In antitesi alla religione, nel mondo scientifico penso con ammirazione a donne dalle grandi virtù, che hanno mantenuto la loro indipendenza, rinunciando volutamente alla famiglia per apportare un valido contributo all’intera umanità: Marie Curie, una vita dedicata allo studio degli elementi radioattivi e alla scoperta del radio, che le ha provocato la morte per il contatto protratto per tanti anni, ma che è riuscita a salvare milioni di vite umane,grazie alla sua perseveranza e determinazione.

Miriam Makeba, detta Mama Africa, altro esempio, cantante africana e fervida attivista dei diritti civili dell’uomo, che ha combattuto un’esistenza intera contro l’apartheid e la cui vita e le cui aspirazioni di cambiare il mondo a tutela dei più deboli e degli oppressi, è stata ostacolata in tanti modi e dovunque: infine è stata uccisa all’età di 76 anni dalla mafia locale durante un concerto in Campania, realizzato per sostenere il libro Gomorra di Roberto Saviano.

Nel mondo della letteratura la mia stima in particolare va oltre alla giornalista Anna Politkovskaya, massacrata per aver cercato, scoperto e raccontato la verità sugli abusi dei militari russi verso le donne cecene, anche a Malala, la bambina quattordicenne afghana che chiedeva libri al posto delle armi, uccisa dai talebani perché oltre a scrivere i suoi sogni di libertà in un piccolo diario, pare che fomentasse anche idee filoamericane tra i suoi compagni di scuola: una piccola-grande donna che ricorda per certi versi Anna Frank.

Donne adulte, adolescenti, bambine, protagoniste nel mondo letterario, civile, nella storia della musica, nella religione, nella scienza: ognuna di loro è diversa dalle altre per tanti aspetti ma sono tutte accomunate dalle passioni, dai sogni, dalle idee e dalla determinazione che le ha portate a diventare un’emblema, un’icona da tener presente nei momenti di crisi, come quello attuale.
E' a persone come loro che dovremmo guardare per avere la forza di andare avanti e combattere per quello in cui crediamo, affinchè ci trasmettano il coraggio e la forza d’animo che hanno avuto loro e che continuano ad avere eco.


lunedì 1 aprile 2013

TuffArte: il ruolo del blogger



Tuffarsi nel mare blu, immergersi fino in fondo, nuotare tra le misteriose e ricche acque, piene di segreti e particolari da scoprire, risalire in superficie e raccontare al mondo intero: questo è quello che fa uno scrittore, un giornalista, un blogger e questo è quello che personalmente mi sento di fare quando scrivo di artisti o di eventi culturali.
In tutta sincerità, se non scendo a fondo e non tocco con mano, guardando con i miei occhi, quello di cui voglio raccontare, non mi sento di comprenderlo a sufficienza, tale da farlo mio.
Questo è il motivo per cui mi piace conoscere gli artisti di cui scrivo, chiedergli cosa pensano e perché, qual è la loro storia, la storia di ogni oggetto o dipinto realizzato, il motivo ispiratore o la scelta di una tecnica piuttosto che un'altra.
Dietro ogni artista c’è un mondo infinito da scoprire, spesso celato, a volte incompreso: il mio obiettivo è quello di renderlo conoscibile a tutti, con quello che scrivo, in modo che chiunque legga possa apprezzare o meno l’arte espressa e realizzata, senza giudicarla in maniera semplicemente superficiale.

mercoledì 27 marzo 2013

Mostra Personale di Riccardo Riva

16.04.2013 - Bobino Club

   
Colori, emozioni, vita.
Riccardo Riva riversa sulle tele tutti i sentimenti che agitano quotidianamente il suo animo, trasformandoli in linee e figure che nella sua fantasia rappresentano oltre il suo inconscio, anche le note musicali che suona al pianoforte e la danzaterapia che esercita con i disabili.

Musica e danza, componenti immanenti e fondamentali per il processo creativo di questo giovane artista, che hanno determinato anche la location della sua prossima personale: il Bobino Club.

Riccardo è un artista impegnato nel sociale, libero da schemi e canoni, senza forzature nel suo modo di fare arte, senza costruzioni né contaminazioni esterne, che conquista proprio per la sua spontaneità ed autenticità. 
Libero come la musica, libero come la danza, libero come l’arte che esprime.

Adelaide De Martino